Cenni di storia
La Processione del Venerdì Santo
La Processione del Venerdì Santo a Procida è una delle tradizioni più antiche e suggestive dell’isola, con radici che risalgono al 1600. Organizzata dalla Congrega dei Turchini, questa celebrazione religiosa e popolare è caratterizzata dalla sfilata dei cosiddetti “Misteri”, carri allegorici che rappresentano scene della Passione di Cristo e tematiche bibliche o attuali.
Origini e storia
La processione affonda le sue origini nel periodo della dominazione spagnola, quando le congreghe religiose svolgevano un ruolo fondamentale nella vita spirituale e sociale delle comunità. La Congrega dei Turchini, fondata nel 1629, ha mantenuto viva questa tradizione, tramandandola di generazione in generazione.
Lo Svolgimento della Processione
La processione inizia all’alba del Venerdì Santo, quando il corteo parte dall’Abbazia di San Michele Arcangelo, nel borgo di Terra Murata, e attraversa le strade dell’isola fino al porto. L’evento è caratterizzato da diversi elementi simbolici:
• I Misteri: sono strutture lignee, realizzate artigianalmente dai giovani dell’isola, che raffigurano episodi della Passione di Cristo o tematiche morali e sociali. Ogni Mistero è portato a mano da gruppi di giovani vestiti di bianco.
• I Confratelli dei Turchini: vestiti con la tradizionale tunica azzurra e cappuccio bianco, sfilano in silenzio, portando croci e strumenti della Passione.
• Il Cristo Morto: il momento più toccante è il passaggio della statua del Cristo Morto, opera del XVIII secolo, trasportata con devozione e seguita dalla statua dell’Addolorata, simbolo del dolore della Vergine.
Atmosfera e Significato
L’atmosfera della processione è carica di misticismo e raccoglimento. Il silenzio è rotto solo dal suono dei tamburi funebri e dai lamenti dei fedeli. L’evento non è solo una manifestazione religiosa, ma anche un forte momento di identità culturale per la comunità procidana.
Un’Attrazione per i Visitatori
La Processione del Venerdì Santo di Procida attira ogni anno migliaia di visitatori e fotografi, affascinati dalla sua intensità emotiva e dall’unicità dell’evento. La partecipazione alla processione è considerata un grande onore e un segno di devozione per gli abitanti dell’isola.